Bolognetta
Bolognetta è un paese collocato in un’incantevole zona collinare a 300 metri sopra il livello del mare alle porte di Palermo.
Giungere a Bolognetta da Palermo vuol dire percorrere quella che fù la Regia Trazzera (carrareccia su cui transitavano greggi ed armenti), oggi strada a scorrimento veloce, che unisce il capoluogo regionale ad Agrigento. E’ sorprendente, nei 25 chilometri che separano le due città, il mutamento di scenario ambientale: lasciare il traffico stradale costiero e addentrarsi nelle verdi campagne dell’entroterra equivale ad un bagno ristoratore e rigenerante. Il sistema collinare bolognettese, coltivato in larga parte a vigneti, uliveti e seminativo asciutto che circondo la cittadina, è dominato dal Monte Casachella, 783 metri, sua cornice panoramica naturale,. Il territorio è caratterizzato dalla presenza dell’acqua: nella vallata sottostante il paese scorre il torrente Milicia, che in contrada Torretta forma un raro sistema di cascatelle, dette di San Nicola. I salti d’acqua sono immersi in un contesto verdeggiante e punteggiato da enormi cavità naturali carsiche. Bolognetta è una cittadina di nuova fondazione, dunque il suo impianto viario appare regolare: le arterie principali sono intersecate da una serie di strade ad esse ortogonali.
Ciò che colpisce della cittadina, inoltrandosi, è la difformità dei tantissimi balconi variopinti, moti dei quali fioriti.
Il Comune conta circa 4200 abitanti esteso poco più di 27 kmq, per una densità abitativa di 126 abitanti per chilometro quadrato e il territorio confina con diversi comuni: Baucina, Casteldaccia, Marineo, Misilmeri, Ventimiglia di Sicilia, Villafrati. L’economia locale, una volta totalmente basata sull’agricoltura (grano, ortaggi, vigne, e ulivi, legumi), vede oggi l’incrementarsi di aziende viti-vinicole, oleifici, di grossi centri per il trattamento e la commercializzazione delle carni, di industrie per la lavorazione dei materiali edilizi e delle ceramiche.
Tante sono le attività commerciali, tra esse i ristoranti e gli agriturismo sono noti per l’accoglienza e la qualità dei loro prodotti che hanno spesso come destinatari i palermitani che, data la vicinanza al capoluogo e l’amenità del posto, scelgono sempre Bolognetta come località di ristoro. La vocazione turistica della cittadina si deve anche alla prossimità di questa a luoghi di particolare fascino, come le Terme Arabe e il Castello di Cefalà Diana, la Riserva Orientata di Chiarastella o il Bosco della Ficuzza, oggi Riserva Naturale, una volta area venatoria di Ferdinando II Borbone.
L’abitato originario del paese, denominato Santa Maria D’Ogliastro, si sviluppò intorno ad un fondaco che costituiva un luogo di sosta e ristoro per quanti, percorrendo la reggia trazzera, si avviavano verso l’interno della Sicilia partendo da Palermo.
E’ proprio in quel crocevia di vie, di mulattiere e di trazzere che attraversavano ad ogni angolo il Feudo Casaca che si sviluppò presto un grande traffico di uomini e merci e conseguentemente sorsero via via i primi insediamenti.
La costruzione tipica del nuovo insediamento era a vano unico: umili tuguri col pavimento in terra battuta o “balate” che, oltre al riparo delle persone, servivano anche per il ricovero degli animali. L’itinerario alla scoperta della città comincia all’ingresso della cittadina, venendo da Palermo, quando, superata una grande rotatoria, ci si immette nella via principale di Bolognetta, la Via Roma.
La Storia
La prima testimonianza scritta che riguarda l’ex-feudo di Casaca, dove oggi sorge Bolognetta, risale al 25 febbraio 1570, anno in cui fu concesso a Don Luigi di Bologna, Marchese di Marineo, la licenza di popolare quelle terre.
Il 12 settembre 1600, Il marchese di Marineo, Vincenzo Bologna Beccadelli vendette un fondaco, composto da diverse contrade, sotto unico nome di Casaca, a Marco Mancino, ricco mercante genovese, con un contratto stipulato dal notaio Arcangelo Castania di Palermo.
Il marchese Bologna pose la condizione che il nuovo paese avrebbe preso il nome di “Bolognetta”. Tale condizione non fu rispettata e il paese venne denominato S. Maria dell’Ogliastro (Agghiastru nel dialetto siciliano), traendo spunto da un’immagine della Madonna dell’Ogliastro posta dinanzi un olivo selvatico, vicino al fondaco.
In seguito Bolognetta fu appellata semplicemente Ogliastro. Nel 1860 Giuseppe Garibaldi attraversò acclamato il territorio dell’attuale Bolognetta, ma ben presto la Sicilia ed il meridione tutto dovettero ricredersi degli impeti idealistici accordati al liberatore: nuove e pesanti tasse e continue vessazioni di imposta ai proconsoli piemontesi, diedero luogo alle famose rivolte del 1866 che videro Palermo e provincia divenirne epicentro. Ad Ogliastro si svolse il più tragico episodio di quelle giornate: a causa di una cruenta rivolta popolare operata ai danni della locale Arma dei Carabinieri, posta a tutela del nuovo stato, furono trucidati sette militi. In seguito al cruento episodio la municipalità, l’8 ottobre 1882, decise di mutare nome al paese, da “Ogliastro” a “Bolognetta”, tornando alle antiche volontà dell’antica famiglia dei Bologna.