San Vito
Come tutti i Santi patroni S. Vito ha due feste, la prima il 15 giugno (festa campestre), la seconda la prima domenica di settembre (festa cittadina). Sin dall’inizio del XVI sec., ogni 15 giugno presso il Santuario del Santo si celebra la messa e si porta in processione il simulacro fuori la chiesa, con la partecipazione del popolo.
Da sempre, la festa campestre è preceduta da celebrazioni che durano per sette settimane e si svolgono ogni martedì.
In passato, questi sette martedì, venivano celebrati grazie alla partecipazione economica delle varie classi del popolo: la prima classe era composta dai vucceri (macellai), la seconda dai picara (pastori), la terza dai vardiddara (coloro che realizzavano le selle), la quarta dai varveri (barbieri), la quinta dai carritteri (carrettieri), la sesta dai muratura (muratori), e la settima da tutto il resto del popolo. Fra le dette classi avvenivano delle gare per l’aggiudicazione dell’organizzazione dei singoli martedì.
La festa della prima domenica di settembre, ossia la festa cittadina, è la più importante del paese dopo quella del Crocifisso, ed ospita annualmente anche forestieri dei paesi vicini. Rappresenta la festa patronale, la festa estiva per eccellenza, ricorda il 4 settembre del 1672, giorno dell’arrivo in paese delle reliquie di San Vito, Modesto e Crescenza.
Durante questa giornata, si da inizio, a partire dalla Chiesa di San Francesco per poi arrivare alla Chiesa Madre alla Processione del Simulacro e delle Reliquie racchiuse in una urna d’argento, attraverso l’intervento del clero e la partecipazione della confraternita del Santo e di tutti i devoti.
La Processione figurata viene eseguita annualmente dal 1972, da un centinaio di personaggi in costume d’epoca romana, divisi in tredici quadri, in modo tale da rievocare la vita , il martirio, e l’arrivo delle reliquie in paese.
Inoltre, si pensa, che intorno al 1800 vi fu anche realizzata una Processione figurata della vita del Santo.
Questa giornata di festa è corredata ed arricchita dalla fiera del bestiame, dal suono della banda musicale, dall’illuminazione con “archi di luce” per i vicoli del paese e da numerosi eventi estivi. La festa si conclude con il tradizionale sparo di fuochi artificiali.
Originariamente, questa festa veniva realizzata in modo più solenne, durava circa 15 giorni, e favoriva la partecipazione di numerosi forestieri dei paesi limitrofi, sostenendo, con notevole vantaggio, il piccolo commercio di tessuti, oreficeria, chincaglieria ed altro. Era il festino di Ciminna, la cui fama si estendeva in tutta la provincia.
Anche a distanza di tempo, i Ciminnesi espatriati e residenti in America, per devozione al loro patrono, fondarono un’associazione intitolata proprio al Santo Patrono S. Vito di Ciminna, che è una delle più benemerite e floride associazioni coloniali.
PUNTI D'INTERESSE
2 - Chiesa di S. Giovanni Battista
3 - Chiesa di San Francesco d’Assisi
4 - Chiesa del SS. Salvatore (detta di S. Domenico)
5 - Chiesa di S. Giacomo
6 - Chiesa S. Lucia
7 - Chiesa di San Giuseppe
8 - Chiesa di San Pietro
9 - Chiesa di S. Francesco di Paola
10 - Chiesa di S. Sebastiano
11 - Chiesa della SS. Trinità
CHIESE FUORI DALL’ABITATO
12 - Chiesa Maria SS. Assunta13 - Chiesa di Maria SS. di Loreto
14 - Chiesa di S. Antonio Abate
15 - Chiesa di S. Rocco
11 - Chiesa di San Vito
2 - Nfiulata