Riserva Naturale Orientata Pizzo Cane – Trigna – Mazzamuto
Grazie alle verdissime valli, agli amabili pendii, ai lembi di antichi boschi e pascoli che risalendo le cime dei monti, tipiche del mesozoico, svettano oltre i 1000 metri, è possibile vivere un’esperienza mozzafiato.
L’area protetta di Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto, è una delle più recenti e suggestive della Sicilia Occidentale; un vero e proprio serbatoio di risorse naturalistiche, ambientali e storiche, che, oltre a preservare ecosistemi di elevato interesse, può considerarsi un importante punto di partenza per quanto riguarda la crescita socio-economica; un territorio all’interno del quale, ancora oggi, sopravvivono frammenti residui di quella selva originaria che un tempo rivestiva quasi interamente l’isola.
All’interno, tra due dorsali parallele, si racchiude una conca che copre 4600 ettari di natura incontaminata. Grazie ad alcune rocce calcaree, è possibile evincere la storia geologica di queste montagne, dove sono stati ritrovati gusci e scheletri di animali marini risalenti all’epoca mesozoica.
L’area si presenta come un massiccio montuoso con un reticolo di corsi d’acqua stagionali e grotte, tra cui quella di Brigli notevole dal punto di vista speleologico, la Grotta del Leone, di grande importanza dal punto di vista ecologico, ed infine la Grotta Mazzamuto di chiaro interesse archeologico.
Questa zona rappresenta una delle riserve più estese della Sicilia Occidentale; presenta al suo interno differenti caratteristiche ambientali che la rendono molto interessante da molteplici punti di vista: geologico, botanico, faunistico e paleontologico.
L’habitat rupestre può essere definito come il regno del falco pellegrino e dell’aquila reale; inoltre all’interno dell’area è possibile ammirare la consistente popolazione animale tra cui la lepre appenninica, la donnola e la volpe. I boschi presenti nella riserva sono molto simili a quelli che un tempo ricoprivano tutta la Sicilia e garantivano l’assorbimento delle acque piovane.
Attraverso il recupero del territorio, nel quale l’uomo ha vissuto sin da tempi remoti, è possibile intraprendere un vero e proprio viaggio nella memoria; un viaggio coinvolgente che volge lo sguardo al futuro, a quel ritrovato rapporto tra uomo e ambiente che rappresenta la vera sfida della nostra comunità.